Victor Fadlum, presidente della Comunità Ebraica di Roma, ha criticato aspramente il testo di “Settembre Nero”, la canzone scritta dal politico.
Era scoppiato nella giornata di ieri il nuovo caso con protagonista Marcello De Angelis, il responsabile della comunicazione della Regione Lazio finito in mezzo alle polemiche qualche settimana fa per alcune considerazioni “particolari” sulla strage di Bologna. Una nuova bufera, quindi, si è abbattuta su De Angelis, reo di aver scritto in gioventù una canzone dal testo pronfondamente antisemita che descriveva gli ebrei come una “razza di mercanti“.
Oggi Victor Fadlum, presidente della Comunità Ebraica di Roma, ha attaccato il responsabile della comunicazione della Regione Lazio con un post su Facebook, scrivendo che De Angelis “è l’autore di una canzone dal titolo “Settembre nero”. Un testo che riprende stereotipi antiebraici e distorce gli avvenimenti storici, elogiando il terrorismo palestinese macchiatosi di imperdonabili atrocità a danno di innocenti atleti israeliani nell’attentato del settembre del 1972 presso il villaggio olimpico di Monaco. Ripudiamo i luoghi comuni dell’antisemitismo e le vergognose distorsioni della verità storica“.
Le scuse di Marcello De Angelis
Poco dopo l’attacco di Fadlun sono arrivate le scuse del responsabile della comunicazione della Regione Lazio. “Il testo della canzone “Settembre Nero” – ha scritto De Angelis – risale a un periodo della mia vita in cui non mi riconosco. A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore, così come oggi non riscriverei altre canzoni realizzate in passato“.
“Negli ultimi vent’anni anni la mia vita è radicalmente cambiata – continua De Angelis – anche e soprattutto grazie alla mia esperienza umanitaria in Croce Rossa. Ho dedicato anni al rispetto dei valori dell’imparzialità e della neutralità, porta di aiuto a chi soffre e facendo del mio meglio per mettermi al servizio del prossimo senza distinzioni. In questi vent’anni ho radicalmente cambiato la visione della vita, dell’umanità e di me stesso. Sono consapevole che il testo di quella canzone possa provocare ancora oggi offese e sofferenza. Non posso purtroppo tornare indietro e cancellare il passato. Posso solo impegnarmi ogni giorno per riparare“.
“Mandatelo via dalla Regione”
Chi non ha sopportato la canzone di De Angelis è l’assessore Zevi, esponente istituzionale appartenente alla comunità ebraica, che si è scagliato contro il responsabile della comunicazione della Regione. “Caro De Angelis – ha affermato Zevi – io sono ebreo, ma non sono un mercante – come se fosse un insulto esserlo – non appartengo a nessuna “razza” e non sono uno stupratore di donne“.
“Con quale supponenza – si chiede l’assessore – il Portavoce della Regione Lazio tenta di giustificare le azioni dei terroristi di Settembre Nero dando responsabilità inesistenti agli ebrei? Mi auguro che il Governatore Francesco Rocca, davanti a un episodio così chiaro di antisemitismo, prenda subito le distanze da De Angelis e lo allontani definitivamente dalla Regione Lazio e da qualsiasi altro incarico istituzionale“.